Clinica veterinaria per roditori, rettili e volatili a Milano

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Presso il nostro ambulatorio veterinario di Milano ci occupiamo anche di roditori, rettili e volatili, fornendo sia servizi diagnostici che terapeutici.

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Dott. Giorgio Carubbi: referente per volatili


Giorgio Carubbi referente per la medicina e chirurgia dei volatili.

Laureato in medicina veterinaria nel 1998 presso l’Università degli studi di Milano, con una tesi sugli uccelli selvatici, da allora si occupa in via esclusiva di volatili esotici e silvestri avendo approfondito le conoscenze di medicina interna e chirurgia


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Maggiori informazioni
  • Il geco leopardino: eublepharis macularius

    Sono animali piuttosto robusti, notturni, insettivori generalmente considerati una buona scelta per dilettanti. Questi gechi a differenza di altri possiedono palpebre mobili. Mancano di lamelle adesive il che li rende incapaci di arrampicarsi su superfici lisce, sono invece provvisti d’unghie su ogni dito, utili al loro modo di vita terricolo ed eventualmente ad arrampicarsi sulle rocce.

    I gechi leopardo hanno una grossa coda, lunga leggermente meno della metà del corpo, non devono mai essere afferrati o sollevati dalla coda, ma sostenendo con la mano il corpo dell’animale.

    La dimensione del terrario dovrà essere almeno 70 litri (es. 60 x 30 x 40 cm) per alloggiare da uno a tre gechi.

    La temperatura ambientale dovrebbe garantire una variazione orizzontale da 21°C a 31°C di giorno ed una leggera diminuzione di notte. Se serve ulteriore calore si può aggiungere una fonte di calore radiante (lampada ad incandescenza in vetro opaco o vetro. Il fotoperiodo dovrebbe essere di 12 ore giorno/notte.

    Per quanto riguarda il substrato anche se meno validi dal punto di vista estetico è consigliabile dirottare la scelta verso substrati non corpuscolati come fogli di carta o tappetini in finta erba. Le feci dovrebbero essere regolarmente rimosse ed il substrato lavato periodicamente, con ipoclorito di sodio ad uso domestico (ad esempio varechina) diluito 1:30 con acqua.Come con la maggior parte delle specie di rettili ed anfibi, i problemi sanitari nei gechi leopardo sono frequentemente associati a gestione alimentare ed ambientale scorretta.

    Malattia ossea metabolica (MOM)

    Difficoltà di movimento e di mantenere il corpo sollevato da terra oltre a vari segni di malessere generale. È causata principalmente da una carenza di calcio e/o vitamina D3 nella dieta o da una dieta sbilanciata per quanto riguarda il rapporto Ca:P (calcio:fosforo).

    Impaccamento gastrico ed intestinale

    Può anche accompagnarsi a prolasso rettale. Si consiglia di tenere i giovani fino ai 12 cm su substrato non corpuscolato (es. fogli di carta). Un’altra indispensabile accortezza è mettere a disposizione il cibo in ciotole, in modo da limitare l’assunzione di substrato con la preda. Non sono infrequenti casi d’impaccamento da ingestione in quantità eccessiva d’insetti con esoscheletro particolarmente chitinoso.

    Disecdisi (problemi di muta)

    Problemi di muta possono verificarsi se non viene fornito un "rifugio umido".La muta costringe il tessuto sottostante dando problemi di circolazione sanguigna.

    Distocia o impossibilità a deporre le uova

    A volte la femmina gravida non riesce a deporre le uova. Le cause possono essere diverse, ma una delle più frequenti è la carenza di calcio.

    Parassiti

    Possono albergare ectoparassiti (parassiti esterni) ed endoparassiti (parassiti interni). Gli endoparassiti vanno valutati mediante lavaggio del colon ed esame delle feci, sia a fresco sia per flottazione. Si consiglia Criptosporidiosi

    Malattia protozoaria piuttosto contagiosa che può portare a perdita d’intere colonie.

    Gastroenterite / diarrea

    Può presentarsi con anoressia, perdita di peso, rigurgito, diarrea anche con sangue. Può essere causata da infezioni parassitarie o batteriche.

    Perdita della coda o parti di essa

    Causata da ferite o problemi di muta

    Stomatite

    Per stomatite si intende l’infiammazione delle strutture all'interno della cavità orale..

    Infezioni respiratorie

    Sono spesso causate dal mantenimento di questi animali a basse temperature. Quando si aggravano ed interessano i polmoni (polmoniti) possono risultare mortali se non curate. La prima misura da adottare al primo sopraggiungere dei sintomi è correggere la temperatura. Il veterinario prescriverà poi una terapia antibiotica appropriata.Prolasso rettale o degli emipeniConsiste nella fuoriuscita della mucosa del retto e degli emipeni. Le cause possono essere diverse. Come primo soccorso è importante tenere inumidita la parte prolassata nell'attesa della visita veterinaria, che sarà indirizzata a risolvere il prolasso, ma soprattutto ad identificarne la causa.

  • LO SCOIATTOLO

    Tamia siberiano (Eutamias sibiricus)

    Scoiattolo coreano (Eutamias striatus)


    Prima di acquistare uno di questi animali possiamo valutare diversi negozi per vedere dove viene rispettato il loro benessere. Gli animali non devono mai essere stipati tutti insieme in una piccola gabbia, devono avere sempre cibo ed acqua a disposizione e la gabbia deve essere pulita ed accogliente.


    La scelta del soggetto è molto importante in quanto questi animali non sono facilmente addomesticabili ed è consigliabile non scegliere lo scoiattolo che corre per tutta la gabbia perché vuol dire che non si è abituato alla nuova condizione ed è sicuramente un soggetto stressato. 

    Non deve stare raggomitolato in disparte rispetto al gruppo in quanto tale comportamento può far sospettare qualche problema di salute. 

    Il pelo arruffato, le chiazze sul mantello o sulla coda con assenza di pelo o i fianchi incavati sono segni di una probabile malattia in corso.


    L’alloggio

    Per vivere bene hanno bisogno di gabbie molto ampie. La gabbia per un soggetto non deve essere più piccola di 80 cm x 50 cm x 80 cm, se in coppia le dimensioni vanno raddoppiate. Se non c’è posto in casa sono animali che possono vivere anche all’esterno durante tutto l’anno, per cui voliere poste su un balcone o in un bel giardino possono risolvere questo problema di spazio.


    La stanza deve essere ben illuminata e con una temperatura costante. Deve essere lontana dalla televisione o dallo stereo per assicurargli un ambiente silenzioso e senza onde sonore, in quanto alcune frequenze danno molto fastidio agli scoiattoli striati. Anche il fumo non è indicato.


    Alimentazione

    Lo scoiattolo è un onnivoro. È importante quindi un’alimentazione equilibrata e con un basso contenuto di grassi per evitare l’insorgere di problemi legati all'obesità.


    La sua dieta è costituita da frutta, semi, verdure e pochi alimenti di origine animale. 

    Tra la frutta fresca sono particolarmente indicate le ciliegie (a cui è stato tolto il nocciolo che risulta essere tossico), le mele ma anche le pere, le pesche, le arance, i mandarini, le clementine e le melagrane. È sempre bene lavare ed asciugare questi frutti e somministrarli non freddi appena tolti dal frigorifero ma a temperatura ambiente. 

    Tra la frutta secca, invece, le più gradite sono le arachidi, le noci, le nocciole, le mandorle, le castagne e i pinoli che non devono essere né tostati né salati.


    L'apporto di fibra e sali minerali viene fornito dalle verdure. Le più indicate sono le carote, molto apprezzate dallo scoiattolo, foglie e fiori di tarassaco, pomodori ed insalate come lattughe, indivia, cicorie e radicchi.


    In commercio si trovano mangimi confezionati appositamente per scoiattoli a base di semi e granaglie. Sono estremamente appetibili per il nostro amico ma se somministrati come unico alimento non soddisfano i suoi fabbisogni nutrizionali. Infatti alcuni semi, come quelli di girasole, sono ricchi di grasso ma carenti di proteine, vitamine e calcio. Per questo motivo possono essere utilizzati saltuariamente ed in quantità ridotte.


    Una piccola quota di proteine viene fornita da alimenti di origine animale come larve di insetti (camole della farina), crocchette "light" per cani, petto di pollo e yogurt. 

    Questa fonte deve essere incrementata per le femmine in gestazione e durante l'allattamento.


    L'acqua ha un ruolo fondamentale e deve essere sempre a disposizione dell'animale.

    Presso la nostra struttura è possibile aderire ad un finanziamento personalizzato che permetta di non rinunciare alle cure veterinarie dilazionando la spesa in piccole rate mensili

  • TARTARUGA D’ACQUA

    Trachemys spp.


    Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm (le femmine raggiungono le taglie maggiori).


    È una tartaruga d’acqua dolce che origina dal sud degli Stati Uniti (valle del Mississippi), dall'Illinois al Golfo del Messico . È un rettile ad attività diurna.


    Sebbene sia un’abilissima nuotatrice trascorre molto tempo ad esporsi al sole, è attiva ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C; 41°C rappresentano la temperatura critica superiore. Quando la temperatura scende sotto i 10°C non possono più alimentarsi e vanno in letargo. Durante i giorni invernali più caldi e soleggiati a volte escono ad esporsi al sole.


    Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28 cm (le femmine sono più grandi dei maschi).


    Per l’alloggio in cattività è ideale avere un acquario dii vetro. Le dimensioni della vasca varia in base alla dimensione della tartaruga, fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Man mano che crescono la vasca deve essere proporzionalmente più grande. Si deve evitare un affollamento eccessivo perché sono animali molto aggressivi. La profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm. Per quelle più grandi la profondità deve essere pari alla lunghezza del carapace, ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda 10 cm.


    Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona asciutta, che può essere costituita da un pezzo di legno o delle rocce. Occorre porre molta attenzione affinché gli animali non abbiano la possibilità di restare intrappolati sott'acqua smuovendo oggetti pesanti, perché questo ne causerebbe l’annegamento. 

    Non si deve utilizzare come materiale per il fondo sabbia, ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possano essere ingoiate, perché causano facilmente costipazione intestinale.


    È necessario mettere una lampada riscaldante in corrispondenza della zona asciutta, in modo da creare un punto caldo di 30-31°C, in cui le tartarughe possano uscire a riscaldarsi come se si esponessero al sole. Un punto caldo all'interno del terrario permette inoltre di creare un gradiente di temperatura, indispensabile per il benessere del rettile, che può in questo modo regolare la sua temperatura corporea. 

    La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno. Oltre a utilizzare una lampadina a incandescenza (da 40-100 watt a seconda delle dimensioni del terrario) per il calore, si deve utilizzare una lampada a raggi ultravioletti (UVA-UVB), che permette alle tartarughe di sintetizzare le vitamine e la calcificazione del carapace.


    La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre però tenere bene presente che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti ed è perciò inutile.


    Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio l’acqua deve essere periodicamente cambiata e il terrario disinfettato. Prima lo si lava con cura con acqua calda e sapone, poi si utilizza un disinfettante (la varechina diluita è efficace ed economica), e quindi si risciacqua abbondantemente per eliminare ogni residuo di disinfettante.


    Alimentazione

    Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni; man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3 volte alla settimana negli individui adulti.

    L’alimentazione delle tartarughe acquatiche può creare grossi problemi di igiene dell’acqua. Per tale ragione l’ideale è di alimentare le tartarughe in una vasca separata. 

    La vasca usata per l’alimentazione va lavata e disinfettata dopo l’uso.


    In cattività si deve offrire una varietà più ampia possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; lumache e molluschi; pellet; lattuga romana; carote grattate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore.

    Il mangime costituito di soli gamberetti essiccati non è assolutamente indicato come alimento esclusivo: è completamente sbilanciato e privo di vitamine indispensabili. 


    Le tartarughine alimentate solo con questo tipo di mangime finiscono invariabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche, che se non vengono corrette in tempo le portano alla morte.

    La carne non è un alimento bilanciato: non contiene calcio; inoltre se fornita cruda può potenzialmente trasmettere infezioni da Salmonella. 


    Molte tartarughe rifiutano di assumere vegetali. Un trucco per indurle a mangiare vegetali consiste nel mescolare una quota di vegetali a pezzetti con un alimento particolarmente gradito alla tartaruga, ad esempio carne macinata. Progressivamente si aumenta la quota di verdure e si riduce quella dell’alimento gradito, in modo da indurre l’animale ad accettare le verdure.


    Nella vasca si può mettere un osso di seppia, che è molto utile per fornire calcio.

  • TARTARUGHE TERRESTRI - CHELONI

    Testudo hermannii

    Testudo graeca

    Testudo marginata


    Le specie di tartarughe terrestri sono tutte tutelate da norme internazioni e nazionali (CITES, Convenzione di Berna). Se ne acquistate una informatevi sulle leggi che proteggono queste specie ed esigete un certificato di nascita in cattività.


    L’ampiezza dell’alloggio di questi animali varia in base alla sua grandezza, sicuramente più grande è il terrario, migliori saranno le condizioni di vita del rettile.


    La loro temperatura corporea dipende da quella ambientale, perciò necessitano di una fonte di calore esterna e di un gradiente termico uniforme da consentire gli spostamenti dell’animale da una zona più calda a una zona più fresca. Per ottenere un gradiente di temperatura si deve collocare una lampada riscaldante a un’estremità del terrario, in modo da creare un punto caldo localizzato e lasciare parte del terrario più fresca. Altre specie fanno eccezione, G. carbonaria e G. denticulata, che richiedono una temperatura costante senza variazioni.


    Si possono utilizzare diversi tipi di lampade; normali spot riscaldanti e lampade infrarossi, in ceramica utilizzate per il riscaldamento notturno in quanto non emettono luce non disturbano l’animale. 

    L’irradiazione UVA-UVB è fondamentale per questi rettili e dev'essere azionata per almeno 10 ore al giorno.


    Come substrato è bene evitare materiali molto sottili che causano polverosità, meglio se si utilizza un tappetino che può essere facilmente lavabile. Gli escrementi vanno rimossi con regolarità.


    L’alimentazione in cattività delle tartarughe terrestri prevede una dieta sana e rigorosamente vegetariana. Tutti gli alimenti vanno somministrati crudi, lavati abbondantemente, a temperatura ambiente e asciutti. Per la somministrazione di acqua di può utilizzare un sotto vaso con acqua bassa.


    Alimenti sconsigliati

    Tutti gli alimenti di derivazione animale: carne, alimenti per cani e gatti (crocchette, scatolette…), formaggi, latte, pane.


    Alimenti base

    Erbe di campo: tarassaco (dente di leone), trifoglio, erba medica.

    Insalate e verdure a foglia: lattuga romana, insalata scarola, invidia o insalata belga, foglie di cavolo, broccoli, cavolini di Bruxelles, cicoria, spinaci, insalate rosse.

    Altre: fico d’india pale(foglie), fiori di margherita, infiorescenza ibisco, petali di rosa.

    Alimenti da dare poco (1 volta a settimana): fico, papaya, mango, arancia , mandarino, anguria, caco, melone, lamponi, more, germogli di soja, peperoni, prezzemolo, sedano, carota.

    Alimenti da dare raramente Lattuga, pomodoro, fragola, uva, mela.


    Patologie

    Le patologie nutrizionali son tra le patologie più diffuse e ciò porta appunto a gravi sofferenze da parte del rettile, spesso impercettibili a noi.

    Le malattie più evidenti, provocate da una scorretta alimentazione, sono la “sindrome della crescita piramidale” e la “malattia ossea metabolica”.


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